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CERTIFICAZIONI DI SOSTENIBILITA’ PER IL SETTORE VITIVINICOLO

Il periodo storico in cui viviamo, caratterizzato da cambiamenti climatici improvvisi, aumento delle temperature medie, intensificazione degli eventi estremi, pone nuovi ed urgenti problemi di salvaguardia del territorio che vanno coniugati con la necessità di garantire adeguati livelli quali-quantitativi delle produzioni agricole. Tali fabbisogni impongono, tra gli altri, la necessità di ricorrere a sistemi gestionali nonché pratiche agronomiche finalizzati all’uso attento e responsabile dei prodotti fitosanitari, ai fertilizzanti e al risparmio ed efficienza dell’uso della risorsa acqua. Pertanto, rappresenta una priorità raggiungere l’obiettivo di una gestione più sostenibile del territorio, fondandola non solo su una seria politica di efficienza, risparmio e tutela, ma anche nella diffusione tra gli operatori di pratiche e approcci integrati e territoriali finalizzati ad un uso efficiente ed efficace delle risorse.

Il settore vitivinicolo

Negli ultimi 10 anni, sono emerse sul territorio nazionale numerose iniziative pubbliche e private finalizzate alla misurazione dell’impronta socio-ambientale delle aziende vitivinicole, con l’obbiettivo di sensibilizzare il settore ad un uso più attendo delle risorse e ad una conduzione del vigneto (e di tutta la filiera vite-vino) secondo i principi della sostenibilità. Il percorso di sostenibilità, per le aziende del settore vino, è stato codificato e reso “misurabile” sia dallo Standard VIVA – Viticoltura Sostenibile del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) sia dallo Standard EQUALITAS, promosso da Federdoc (la Confederazione dei Consorzi di tutela delle DOC del vino italiano), Csqa Certificazioni e Valoritalia (due tra gli Enti leader per le certificazioni in ambito vitivinicolo) oltre alla Fondazione Gambero Rosso.